Camolese: "Sono molto contento dei ragazzi"

Giancarlo Camolese si dimostra mister alla mano e risponde alle nostre domande della vigilia.
Domani, contro il Wohlen, vivrà la sua prima partita sulla panchina del Chiasso, la sua prima partita dopo quasi tre anni di astinenza. Gli riferiamo subito i complimenti rivoltigli da Zeman, lui sorride. Sorride anche di fronte alla situazione con la quale si è ritrovato di colpo confrontato. Il Chiasso, a prima vista, gli piace:
«Sono molto contento del gruppo di ragazzi che ho trovato. Un po’ perché ho molta voglia di allenare, e un po’ perché mi piacciono, ascoltano, lavorano. La prima impressione è buona, anche se ci sono alcuni aspetti su cui bisognerà lavorare».

Potrà forse anche fare leva sulla rabbia della squadra, scopertasi a un tratto abbandonata dal suo precedente allenatore.
«Non lo so, non voglio entrare in questioni che non mi riguardano, anche perché il mestiere di allenatore è difficile e condizionato anche da fattori esterni a volte. Qui è successo qualcosa, sì, e i giocatori ne hanno preso atto. Ora però lavorano per il loro futuro, per le loro famiglie, per il Chiasso e per la maglia che indossano. Tutti gli allenatori lasciano qualcosa nelle squadre in cui passano, poi sta ai giocatori fare in modo di assorbire le impronte».

Gli chiediamo se, a pelle, questo Chiasso gli ricorda magari qualche realtà vissuta in passato, se vale una Serie B italiana. 
«Ho visto diverse partite, già lo scorso anno. È un campionato in cui emerge molto agonismo, ma anche una buona organizzazione di gioco. I campionati insomma ricalcano quanto di buono si sta facendo a livello nazionale. Tutto il movimento svizzero è cresciuto. Già ne parlavo, anni fa, con Blerim Dzemaili, mio giocatore ai tempi di Torino, ottimo ragazzo; e anche lui mi spiegava cosa stesse accadendo in Svizzera. Mi piace ascoltare i miei ragazzi, le loro storie; sono curioso».

Lo diceva anche mercoledì, il suo calcio preferito prevede tre punte. Il Chiasso gli si presenta proprio così. 
«La squadra, a questo punto della stagione, ha già delle conoscenze, quindi è inutile stravolgerle. Ripartiamo da qui, poi pian piano aggiungerò anche del mio. Mi piace che le mie squadre sappiano anche cambiare volto in corsa. Sin qui abbiamo avuto troppo poco tempo per lavorarci, ci limiteremo a qualche accorgimento. Ci vorrà un po’ di pazienza».

Esordio senza Laner e Melazzi: 
«Si sono allenati poco o niente, inutile rischiarli. Tutti hanno voglia di mettersi in mostra».

-GdP-