Maglia speciale, dimenticato il rossoblu?

Sul sito ufficiale del club, ieri sera è stata pubblicata la notizia della creazione di una maglia speciale che verrà indossata domenica pomeriggio contro il Basilea.
"Urca che bello!" avrebbero probabilmente esclamato tutti i tifosi del Chiasso, non fosse stato che l'annuncio sia stato correlato da un'immagine sfocata e lontana dove l'unica cosa che si evince è il colore della nuova maglietta indossata da un "rispolverato" Monighetti.
Il Chiasso dunque, per la partita non più importante ma sicuramente più prestigiosa della stagione lascerà negli armadi i colori rossoblu per affidarsi ad un bel blu turchese.
C'è chi ha già storto il naso e chi ne vorrà acquistare una; questione di gusti dirà qualcuno.
Proviamo però ad andare un po' più a fondo dell'aspetto meramente estetico ed ecco che il sentore è quello di aver accantonato (una volta di più) la fierezza di portare i propri colori sulle spalle. "la Maglia", "i colori", "la tradizione" nel calcio di oggi rappresentano l'ultimo spaccato di appartenenza di qualsiasi club abbia una storia importante sulle spalle: al netto di tutto il marcio che ruota attorno al pallone.
Occasione persa? Si e no, ma ancora una volta le tradizioni e la storia di questo club sembrano non importare nulla a chi dirige (e a chi consiglia chi dirige ndr.) questo club.
Contro il Basilea, in una diretta televisiva nazionale che si preannuncia frequentatissima viste anche le previsioni meteo, saranno gli ospiti a mostrare più rossoblu rispetto ai padroni di casa i cui colori sociali sono relegati ad una striscetta larga due centimetri. Peccato.