L’ERBA DEL VICINO E’ SEMPRE PIÙ VERDE

5 partite un punto. Innumerevoli cartoncini gialli e non meno di 5 espulsioni, di cui tre in una sola uscita, durante la quale, è stato cacciato pure l’allenatore rossoblu con conseguenze che tutti hanno potuto attestare. Ultimissimo posto della graduatoria nel 2018 e primato negativo di presenze allo stadio. 
In 113 anni di storia, il peggior momento del FC Chiasso, tra l’altro, depredato definitivamente di tre punti. Di solito, ci si sente orgogliosi della squadra del cuore. In questo specifico caso, ci si sente traditi ben al di la della più pessimistica previsione. E pensare, che fino allo scorso Natale, il Chiasso aveva ricevuto consensi e lodi per il suo costrutto, il suo gioco, i suoi insperati risultati. Tutto in un sol botto si è rivoltato al punto che, si è deciso per un mini ritiro, ironia della sorte, in un luogo dove si spera che la squadra ritrovi l’energia e la voglia di «mangiare l’Erba». 
Nel bel mezzo della metamorfosi, negli uffici di Via Primo Agosto si è fatta parzialmente chiarezza. Nuova cordata, nuovo presidente amministratore unico e ventilato proposito di ridare credibilità e soprattutto stabilità finanziaria al club. Questi i fatti nudi e crudi. Ora però, il sostenitore rossoblu si chiede cosa gli riserverà l’immediato futuro. Quale Chiasso? Quello di cui andar fieri, o quello che addirittura ti fa vergognare? 
Insomma, un pugno in faccia non lo ha ricevuto soltanto Abascal, ma pure noi che a casa, attendavamo notizie confortanti da Sciaffusa, in quella che doveva essere la partita del riscatto a seguito delle vicissitudini precedenti e invece, è andata ancor peggio. 
Da qui, come già osservato, questo mini ritiro che offrirà lo spunto per profonde riflessioni, per riconsegnarci-speriamolo-quella squadra che pur modesta, é in grado di regalarci momento godibili già vissuti nel recente passato, quando tutti, ma proprio tutti, si ispiravano a quella gloriosa maglia a strisce rosse e blu. 

RG