Non tutto è ancora perduto

Tre partite zero punti ma soprattutto 2 gol fatti e 11 subiti. Chiasso ultimo in classifica.
Questo è quanto hanno raccontato le prime tre giornate di campionato dove 6 squadre su 10 hanno vinto almeno due partite. Un inizio da incubo che tuttavia può paradossalmente far bene.
Questa squadra è palesemente non all'altezza nell'esperienza e nella qualità e un avvio diverso avrebbe potuto mascherare i limiti strutturali, che alla lunga avrebbero probabilmente pesato maggiormente sulla classifica. 
Ecco quindi che questo difficile inizio di stagione permette alla società di poter correre ai ripari e allo staff tecnico di lavorare da subito laddove si fatica di più. 
Non tutto è da buttare intendiamoci; l'atteggiamento mostrato al Riva IV contro Vaduz e Servette è piaciuto e le lacrime di alcuni giocatori versate al triplice fischio a Losanna davanti ai propri tifosi, stanno a significare che questi ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Ma non basta. 
Questi ragazzi sono forse troppo "bravi ragazzi" e, in una categoria come la Challenge, non c'è troppo spazio per sentimentalismi e bontà. Qui serve la cattiveria, l'astuzia, la furbizia. Serve che questi giovani imparino velocemente a conquistarsi l'episodio che può svoltare un match. Serve che dopo aver preso il due a zero, qualche tacchetto venga bellamente stampato sulla gamba dell'avversario, senza timore. Serve dimostrare il proprio orgoglio, perchè a Losanna può anche capitare di perdere con 5 reti incassate ma non esiste uscire dal campo senza nemmeno un cartellino giallo per proteste o per un fallaccio che dia la scossa. 
Da venerdì sera si dovrà tornare ai fondamentali che insegnavano alcuni allenatori già nelle giovanili, della serie "o passa la palla o passa l'avversario". 
Ci vuole una reazione, un segno che non ci si è già arresi perchè se no, tutto quanto si cercherà di fare al di fuori dal campo, sarà vano.
Forza ragazzi, alzate la testa e combattete.