Un diamante ancora grezzo

Dopo l’importantissima, e per certi versi, storica vittoria alla Schützenwiese è doveroso partire con la nostra analisi dai dati positivi: questo è un Chiasso giovane e nostrano che a tratti gioca un calcio piacevole. 
Simboliche in questo senso sono le azioni che hanno portato ai gol contro Kriens e Winterthur, oppure alla primissima partita stagionale al cospetto di un ambizioso Vaduz. Questa squadra ha raggiunto i 10 punti al primo giro di boa che, moltiplicati per quattro, arrivano alla fatidica soglia dei 40 punti che di solito fa rima con salvezza. I rossoblù, a parte l’orribile trasferta a Losanna, non sono mai stati schiacciati dagli avversari di giornata, e non hanno mai dato l’impressione di essere tecnicamente inferiori alle squadre rivali. Qui ci si può inserire in un contesto più ampio: mai come quest’anno la Challenge League è così equilibrata. 
Ad oggi non esiste una squadra ammazza-campionato (leggasi Zurigo o Xamax per le passate stagioni), ed è quindi logico aspettarsi un campionato aperto fino alla prossima primavera. La reintroduzione dello spareggio promozione-relegazione tra la Super e la Challenge ha ulteriormente aggiungo un pizzico di condimento alle due categorie della SFL. Ci si può quindi attendere una stagione tirata, dove ci si giocheranno le posizioni più importanti alle ultime giornate. Regalare punti quest’anno sarà una vera sciagura. 
Purtroppo in queste prime nove partite di campionato si sono visti anche diversi errori, tecnici soprattutto. La partita abulica e calcisticamente molto brutta col Rapperswil ne è una chiara testimonianza. 
Un dato che sicuramente non farà dormire tranquillamente lo staff Rossoblù è quello delle reti: peggior attacco e peggior difesa (in perfetta coabitazione con l’Aarau). Si ha come l’impressione che questo Chiasso voglia fare qualcosa in più, ma che per incapacità o inesperienza non ci riesca. 
Queste situazioni si possono inquadrare in un discorso più profondo ovvero quello del processo di cresciuta della squadra. In tal senso il secondo turno di Coppa deve essere un monito per tutto lo staff chiassese, poiché partite come quelle devono insegnare che nessun avversario deve essere sottovalutato, al di là di ogni categoria. Mister Mangiarratti ha in mano una rosa con delle buone potenzialità, con la quale si potrà togliere qualche soddisfazione. 
A partire magari dal prossimo 1° novembre quando al Riva IV arriverà una squadra di categoria superiore, ma che in questo momento naviga in zone poco nobili della Super League. Dopo anni di sofferenze, cambiamenti, rabbia e bile che scorreva a litri, magari questo diamante grezzo in mano al tagliatore giusto riuscirà a farci sognare. D'altronde siamo partiti da Bellach con un sogno nel cuore… 

A.M.