Mercato rossoblu tra favori, inciuci e torte

Tanti arrivi negli ultimi due giorni ma parliamo di calcio vero o del torneo dell'oratorio?
Il Chiasso doveva muoversi sul mercato e se inizialmente lo ha fatto con due nomi importanti, (ancora tutti da valutare sul campo), poi ha optato per il nulla: calciatori da Prima Lega, ex-rotti e  altri rifiutati dal mondo del calcio intero.
Inutile girarci attorno, Bengondo in Via Primo Agosto sta facendo affari d'oro rifilando al Chiasso giocatori che la Challenge League l'anno vista solamente pagando il biglietto per entrare allo stadio. Nsiala e Nsumbu (4 spezzoni a Winterthur per fare curriculum immaginiamo come) non possono giocare nella cadetteria mentre Gomes ha giocato nella propria vita solo con e contro i ragazzini.
Considerando che due su tre sono poi fermi da sei mesi sarebbe bello sapere cosa spinge Bignotti a prendersi carico degli scarti dell'ex bomber del Winty. 
Gli altri? Beh Malvino era in Guatemala (tra l'altro a Lugano in queste condizioni non ci giochi nemmeno con la Under21) e Perico pure lui fermo da 6 mesi.
Il ganese Faisal, che ha qualche angelo in Paradiso (e uno anonimo in Italia con le giuste conoscenze), oltre ad aver giocato solamente in patria ed essersi rotto i legamenti del ginocchio, non ha nulla.
Milosavljevic è (era) buono poi tanta fretta di lasciare Chiasso, per tornare dopo aver buttato due anni della propria esistenza. Lui è sicuramente il meno peggio dei nuovi innesti anche se un prestito di 6 mesi potrebbe essere troppo corto per tornare quel che il Riva IV ammirò un paio di stagioni fa.
Insomma più che una campagna di rafforzamento della rosa sembra rinforzarsi solamente il portafoglio di qualche procuratore, con il tacito assenso di una dirigenza incredibilmente accondiscendente.

D.G.M