La sicurezza Mossi e l'esperienza di Perico

Il Chiasso torna da Sciaffusa con tre pesantissimi punti ma soprattutto con diverse certezze.
La prima è che tra i pali può contare su un portiere di prim'ordine capace, come successo a Rapperswil lo scorso dicembre, di tenere in vita il Chiasso nei momenti decisivi della contesa. Mossi sta crescendo, giornata dopo giornata e avere un portiere così equivale ad avere un attaccante da doppia cifra.
La seconda nota positiva arriva dal reparto offensivo che nonostante l'assenza di Jospovic ha saputo, grazie ad un Milinceanu in formato extra lusso, ad un Pollero vivace e voglioso di fare bene e ad un rivitalizzato Bahloul (nemmeno lontano parente di quello visto a Chiasso fino ad ora) portarsi sulle spalle il peso delle responsabilità.
A dare poi un senso di sicurezza ci hanno pensato Milosavljevic, che sembra non essersene mai andato via dal Riva IV per spirito di sacrificio e qualità mostrate, riportando immediatamente alla mente il giocatore che così bene fece un paio d'anni fa, ma soprattutto l'ex Cagliari Perico.
I dubbi legati alla forma fisica del giocatore erano più che fondati, considerando anche le prestazioni  opache offerte nel precampionato, ma come spesso accade con chi ha esperienza e "garra" nel proprio Dna, nel momento decisivo, il difensore non ha sbagliato una mossa. 
La fame di Lurati, la cattiveria di Padula, i polmoni di capitan Belometti, l'ordine di Alessandrini e la sostanza di Guidotti hanno fatto il resto.
Manzo, trasformato in tutto e per tutto rispetto al suo arrivo e capace in questo mese di infondere la giusta determinazione e grinta ai propri giocatori, a fine partita ha richiamato tutti all'ordine: "Abbiamo solo vinto la prima di 18 finali"; ma se il bel tempo si vede dal mattino, questo Chiasso ha tutte le carte in regola per tornare a divertirsi e a far divertire i suoi tifosi.