A chi ci ha sempre creduto..

Il pomeriggio di domenica sarà una di quelle pagine indelebili che di diritto si inscrivono nella storia del club rossoblu.
Una giornata fatta di emozioni dove un piccolo popolo ha spinto letteralmente una giovane e gagliarda squadra all'impresa. Nelle ultime settimane in molti hanno fatto i funerali ad un intero ambiente che però in fondo ci ha sempre creduto.

Ci hanno creduto, su tutti, i principali artefici di questo miracolo sportivo, che seppur giovanissimi hanno dovuto crescere in fretta ad immagine e somiglianza dei tre capitani rossoblu, Belometti, Josipovic e Martignoni, sempre in prima fila soprattutto nelle difficoltà.

A credere nell'impresa e probabilmente nella bontà del proprio lavoro c'è stato anche l'allenatore, apparso tuttavia forse troppo molle nei confronti di una compagine che a volte ha sicuramente anche bisogno di altri stimoli che non la classica pacca sulla spalla.

Ci ha creduto la proprietà, con il Signor Ukrainets capace di presentarsi nel momento più critico a ribadire a tutto l'ambiente che c'era ancora margine per farcela, e probabilmente aprendo anche il portafoglio per permettere a tutti di presentarsi all'ultimo atto nelle migliori condizioni possibili.
Il suo credo era sicuramente anche quello di Nicola Bignotti, ribattezzato "Bigno" durante i festeggiamenti; un dirigente che conosce tutte le dinamiche possibili ed immaginabili del mondo del calcio e che ha, con i suoi pregi e i suoi difetti, condotto in porto la nave sia dal lato sportivo che soprattutto da quello amministrativo, centrando al primo colpo il bersaglio della licenza.

Ci ha creduto il popolo rossoblu che con l'Aarau ha affollato come mai nelle ultime stagioni gli spalti del Riva IV. Ci hanno creduto quei tifosi che a qualunque ora del giorno e della notte, con il Chiasso in campo erano lì a sostenere i loro ragazzi, a prescindere dalle umiliazioni, dalle scoppole e dalle vittorie ottenute.

Infine ci credevano, e avranno sicuramente continuato a farlo i due tifosissimi rossoblu che durante la stagione hanno sofferto per questa squadra ma ai quali il destino non ha permesso di godere di un pomeriggio al cardiopalma, con emozioni che solo questi colori sanno regalare. Siamo sicuri che il buon Ruggero e il nostro Luca Luca anche da lassù abbiano contribuito al miracolo del nostro e loro Chiasso!