L'orgoglio di essere rossoblu

Il Chiasso chiude il girone di andata all'ultimo posto in classifica, così come successe esattamente un anno fa.

Ci sarebbe quindi di che da disquisire su quanto fatto (o non fatto) in questi mesi, dalla dirigenza passando dal mister fino all'ultimo dei giocatori. 
La realtà, ma soprattutto il sentimento, per chi frequenta con assiduità il Riva IV è invece quello di speranza, di appartenenza e di orgoglio.
Perchè in estate, dopo il classico rimpasto e via vai di calciatori, non era facile andarsi a giocare un campionato sempre più difficile e attrezzato. I timori nel giro di un paio di mesi si sono subito rivelati amara realtà, con i rossoblu che alla 12a giornata sprofondavano a -9 dalla salvezza.
Giorno dopo giorno però questi ragazzi hanno saputo riproporre qualcosa di diverso rispetto alle ultime, alcune della quali tristi, stagioni. 
Un gruppo di buoni giocatori, (probabilmente troppo giovani), ma soprattutto ragazzi intelligenti e per bene che con il passare delle settimane hanno reagito mettendo in campo il cuore e cercando di sopperire alle lacune con tanto lavoro e tanta dedizione. 
I risultati, una volta trovata la quadratura del cerchio, non hanno tardato ad arrivare, con la vittoria sulla capolista Losanna e spazzando via il Wil in trasferta. Poi la supremazia sul GC e l'incredibile pareggio maturato ad Aarau.
Aldilà del risultato, questa banda di ragazzi ha riportato ai propri tifosi la voglia di andarli a guardare, di sostenerli. 
Questa squadra ha ridato l'essenza dell'essere rossoblu e di questi tempi è probabilmente la cosa più importante. 

P.M.