Una questione di testa

Dopo il bel punto strappato la scorsa settimana al Grasshopper, i tifosi rossoblu si aspettavano ben altra prestazione alla Schützenwiese.
Il Chiasso ha invece palesato i soliti limiti che si tracina ormai da inizio campionato che, complici gli errori individuali hanno una volta di più compromesso una partita che si poteva portare a casa senza troppi patemi.
Questa volta l'inesperienza e la gioventù non c'entrano perchè gli errori clamorosi sono arrivati direttamente da chi, qualche settimana fa è stato preso per sopperire a queste mancanze. 
Ed è un peccato, perchèvisto che i rossoblu a Winterthur hanno fin da subito mostrato di volersi giocare le proprie carte con propositività e un chiaro piano di gioco. Le distrazioni, miste a sufficienza e supponenza hanno però spianato la strada agli zurighesi che senza rendersene nemmeno conto si sono clamorosamente trovati sul 2-0. 
Lupi non ha concesso sconti a nessuno e Piccinni è rimasto (giustamente) a farsi la doccia già al 45'.
Il gol subito sul calcio di rinvio da parte del portiere avversario (probabilmente una prima storica per il Chiasso) ha tuttavia affossato qualsiasi velleità, mettendo a nudo ancora una volta la fragilità mentale con cui questa squadra è confrontata.
La reazione è stata timida e le due reti sono apparse più frutto del caso che non la volontà vera e propria di cercare il miracolo.
Ora bisognerà per forza di cose dimenticare velocemente l'ennesima sconfitta e ripartire da domenica, scordandosi la classifica ma senza dimenticare che a partire da oggi non saranno più ammessi errori di ogni sorta.