Bignotti: "Riprendere a giocare? Non sarebbe più sport"

Ai microfoni della Rsi, il numero uno rossoblu si è espresso a 360 gradi sull'attuale situazione a cui è confrontato il club e il calcio più in generale.
Parole importanti quelle di Bignotti che in questo momento, a fronte della pandemia e dei problemi connessi, non vede come si possa riprendere a giocare a calcio.

"I giocatori stanno seguendo un programma personalizzato che viene monitorato dallo staff, in remoto attraverso applicazioni e tutto quello che la tecnologia attuale consente di fare. Per quanto concerne invece la società, gli uffici sono ovviamente chiusi e anche noi utilizziamo lo smart working, lavorando prevalentemente su quello che riguarda le tutele finanziarie che la confederazione ha dato come il lavoro ridotto e i finanziamenti per i club; stiamo cercando di attutire il colpo dal punto di vista finanziario."



Nicola Bignotti che sensazioni ha per il proseguo della stagione..
"Io penso che comunque vada, il campionato sarà un campionato che ormai a questo punto di sportivo avrà ben poco e, se si dovesse riprendere a giocare a luglio e agosto come sembra, sarà l'ulteriore dimostrazione che questo non è più uno sport ma è un qualcosa che pensa solo alle tutele finanziarie e agli aspetti economici."

Claudius Schäfer, CEO della Swiss Football League nei giorni scorsi si è detto fiducioso sulla ripresa e sulla conclusione dei campionati, per quanto riguarda questa stagione..
"Beato lui, io ripeto, penso alla salute dei tifosi e anche dei calciatori, degli operatori; se Claudius è convinto che si possa ricominciare a breve e quindi frequentare spogliatoi, probabilmente avrà delle informazioni dall'ufficio federale di sanità pubblica che noi non abbiamo, quindi me lo auguro perché vorrebbe dire che questa pandemia sarebbe arrivata alla fine, perché in un ambiente come lo spogliatoio, piccolo dove ci sono almeno 25-30 persone tra giocatori e staff prima di una partita, basta un giocatore malato per poi rifar partire tutto. Io sarei molto prudente."