Molti nodi da sciogliere in caso di ripartenza

Grande attesa per le decisioni che mercoledì prossimo scaturiranno dalla conferenza stampa indetta dal Consiglio Federale.
L'esecutivo elvetico darà infatti le linee guida riguardanti la ripresa delle attività sportive, calcio incluso. Ma un ipotetico nulla osta da parte delle autorità non è al momento sinonimo di ripresa dei campionati di calcio: due giorni dopo è infatti in agenda la riunione dei club di Sfl che si esprimeranno una volta per tutte su come e se riprendere i campionati.
Qualificazioni alle coppe europee, retrocessioni e promozioni sono solo alcune delle motivazioni da soppesare. 
Il nodo più grosso da sciogliere è infatti legato alle questioni contrattuali.
Come sempre, la stragrande maggioranza dei contratti arriverà a scadenza il prossimo 30 giugno, se non addirittura in diversi casi il 30 maggio visto che la stagione avrebbe dovuto terminare mercoledì e qui nascono le perplessità.
Vero è che la Fifa in questo senso ha dato il via libera per poter prolungare i contratti ma il diritto civile prevale su quello sportivo e così anche in Svizzera un giocatore (come qualsiasi altro lavoratore) può rifiutarsi di estendere il proprio contratto in scadenza, così come i club che non hanno più nulla da chiedere alla stagione in corso potrebbero rinunciare a rinnovare alcuni contratti.
Questo porterebbe a terminare un torneo che perderebbe ogni briciolo di parzialità, con i club più ricchi in grado di condizionare anche le scelte di mercato per le restanti partite.
Proprio per questi motivi, la Ligue 1 in Francia ha dichiarato lo stop e la Bundesliga ha deciso di riprendere ma con la tassativa decisione di terminare il campionato entro il 30 giugno.