Rossini: "Vorrei rimanere ma... "

Sembra quasi un grido d'aiuto quello che l'attaccante rossoblu ha lanciato attraverso un' intervista apparsa sulle pagine del Corriere de Ticino. Un'appello nemmeno troppo velato verso la dirigenza di Via Primo Agosto nella speranza di trovare al più presto una soluzione per non lasciare nell'incertezza chi come lui tra qualche giorno andrà in scadenza di contratto. E intanto anche nell'ambiente monta la preoccupazione di perdere alcuni "pezzi da 90" come appunto Rossini o capitan Martignoni.


"Sono appena cinque giorni che ci alleniamo insieme a Seseglio. Sappiamo che la società ha da poco stipulato un accordo di consulenza per la gestione sportiva (ndr: con la Football Capital SA). L’obiettivo del club è quello di potenziare l’area tecnica per consolidare il futuro sportivo. Sappiamo che questo processo si volgerà con l’attuale management. E questo è già un fatto positivo. Naturalmente, mancando poco tempo alla fine del mio contratto, mi sono visto costretto a guardarmi in giro. Non ci sono certezze, né per me, né per altri giocatori rossoblù che si trovano nella mia stessa situazione".

Sappiamo che il Chiasso, comunque vada a finire questo campionato, è già salvo. Cosa significa per voi giocatori?
"Dipende dal punto in cui osservi la situazione. Per il club è sicuramente una notizia che rasserena. Ma vuole anche dire che bisogna già lavorare per creare una squadra che dovrà continuare a lottare in questa categoria. Per noi giocatori il discorso è forse un po’ diverso. Eravamo partiti con l’idea di salvare il nostro posto sul campo. Vorremmo poterci riuscire, ma siamo consapevoli del fatto che non sarà facile".

Eri arrivato nel gennaio scorso. E vi siete fermati in marzo. Come definiresti il tuo bilancio intermedio con i rossoblu?
"A conti fatti discreto. Abbiamo colto 5 punti in 5 partite. È vero però che continuiamo ad essere all'ultimo posto della classifica. Io credo ancora nella possibilità di lasciare quella posizione e ritengo che ci siano tutti i presupposti per dimostrare che la squadra ha le qualità per crescere".

Prima del ritrovo e del raggruppamento c’è stato un periodo prolungato nel quale avete dovuto prepararvi individualmente. È stato complicato?
"La società ha messo a disposizione una piattaforma e attraverso zoom ci siamo in pratica sentiti per due giorni alla settimana. Poi abbiamo fatto un gran correre grazie ad un applicazione collegata al telefonino. Ognuno di noi è stato seguito e controllato nel proprio lavoro quotidiano. E tutto è stato svolto secondo le regole arrivate dall'alto per garantire la distanza sociale richiesta".

Quali sono le tue impressioni sul campionato che sta per continuare. C’è chi dice che il calendario è una follia e che i giocatori, costretti a giocare una partita dietro l’altra corrano anche il rischio di infortunarsi di più.
"Io confesso che ho una gran voglia di calcio vero. Sul piano fisico mi sento bene e, francamente, non temo il rischio di farmi male. Quello c’è sempre quando vai in campo. Certo, dovremo forse stare più attenti. Rispetto ad altri club noi abbiamo il vantaggio di avere tanti giovani ed una rosa piuttosto ampia. Questo significa che Alessandro Lupi avrà la possibilità di utilizzare più cambi".

Questo vuole anche dire stimolare una sana concorrenza?
"Sì, quella che inevitabilmente ci vuole all'interno di una squadra".

Sul piano personale temi il rischio di tornare a breve oltre Gottardo?
"Adesso, pur essendomi guardato in giro, non ci voglio ancora pensare. Ho ancora addosso la maglia rossoblu e intendo offrire il mio contributo nel modo più professionale possibile. Lo devo al club che mi aveva chiamato in gennaio. Ma lo devo anche a me stesso perché credo nel mio lavoro."