Limitare i danni, aspettare e ripartire

"Quando si tocca il fondo si può sempre scavare". Una massima che probabilmente è anche la fotografia perfetta dell'attuale situazione al Riva IV, soprattutto per quanto concerne il lato sportivo. Tutto però, nonostante il dolore nel vedere una squadra e una dirigenza in queste condizioni,  va oggettivamente contestualizzato.
Il campionato è finito e il Chiasso è salvo, qui sta il punto. Vincere o perdere tutte le partite non cambierà quindi la storia di un campionato già scritto da mesi. 
Ragionando tenendo ben presente il contesto in cui si disputano queste ultime inutili partite ecco quindi che il tifoso rossoblu è in ogni caso legittimato ad incazzarsi come una bestia vedendo i giocatori in campo con il freno tirato commettere errori che si vedono di solito sui campi di 5a lega. 
Onorare le partite, come scritto dagli ultras sullo striscione apparso in curva sabato scorso: e qui sta il secondo punto cardine del discorso. 
Nonostante le difficoltà per una rosa ridotta all'osso, chi veste la maglia del Chiasso deve dare tutto in ogni situazione, partite che contano e partite inutili, tanto più che molti dei calciatori che ieri erano a Kriens hanno ancora la possibilità di conquistarsi un posto in squadra anche per il prossimo campionato. Emblematico come il primo vero tiro nello specchio della porta, nel secondo tempo sia arrivato da un guizzo del giovane Martorana, entrato sul sintetico del Kleinfeld con un piglio decisamente migliore di tutti i propri compagni. 
Ora è il momento di limitare i danni e appunto onorare i colori che si portano sulle spalle; non conta il risultato ma come esso matura. 
Il compito più difficile è però quello dei tifosi che devono cercare di mantenere intatto l'affetto per questo club, dimenticando per il prossimo mese quanto saranno costretti a vedere e sentire.
Poi, sotto esame ci sarà l'operato di una società che ha fatto delle scelte (solo il tempo ci dirà se giuste o sbagliate) ma che si è scordata da troppo tempo dei suoi fans complice una comunicazione ridicola  e che soprattutto ha pasticciato fino all'ultimo minuto con la gestione dei giocatori in scadenza di contratto.
Da martedì si è voltata pagina ma da oggi non si può più sbagliare perchè quando l'ambiente inizia a ribollire e si persevera nel non tenerne conto, poi qualcuno ne paga sempre le conseguenze, da Mossi a De Gennaro, passando per Zambrotta, lo insegna la storia.