Serve un'impresa ma non è ancora finita

Ennesimo week end sportivamente parlando rovinato per la tifoseria rossoblu, abituata ormai a batoste su batoste ma che mai come in questo periodo appare stufa dell'attuale situazione.
Contro un Kriens derelitto (che però ha sei punti in più in classifica) arriva la tredicesima sconfitta in 21 partite giocate. Una media da retrocessione sicura, complici anche peggior difesa e peggior attacco dell'intera cadetteria.
Pandemia permettendo, da giocare rimangono in ogni caso 15 partite che possono fruttare un massimo di 45 punti e con questo dato si può tornare a sperare, almeno matematicamente parlando.
Lo ricorda anche la storia recente, quando due anni fa a tre giornate dal termine il Chiasso aveva un ritardo di 4 punti sul Rapperswil prima di superarlo al fotofinish.
Un poco di ottimismo anche dove è oggettivamente difficile trovarlo dovrà ora unire la piazza rossoblu che in qualsiasi maniera, nonostante le restrizioni deve far sentire il proprio calore ad una squadra che piaccia o no, scarsa o no, è l'unica che potrà fare in modo che il Chiasso non retroceda. 
Incredibile, accendendo la televisione ieri sera vedere (e sentire!) che i nostri ragazzi sono stati supportati dai nostri tifosi più giovani anche a più di due ore di distanza, considerando i tempi che corrono.
Da venerdì prossimo però bisogna svoltare, bisogna entrare in campo come se fosse la finale di un mondiale, bisogna che ognuno lotti, sputi sangue, picchi l'avversario, esca dal campo perchè non ne ha più. Bisogna che i nostri senatori, che hanno giocato in stadi da 30'000 spettatori pieni, guidino i più giovani e li spingano oltre le loro possibilità. 
Ognuno faccia il suo per l'amore di questi colori, poi chissà che l'impresa non possa ancora una volta esaudirsi.