Bignotti: "Capisco ma non condivido"

Torna a parlare il direttore generale rossoblu Nicola Bignotti intervistato ai microfoni della Rsi.
Il dirigente ha così commentato la scelta della squadra di non scendere in campo a Bellinzona:
“La squadra ha avuto un incontro con un rappresentante del sindacato dei calciatori e ritiene che in questa situazione, dopo i colloqui avuti con la nuova proprietà e alcune garanzie e impegni verbali e visto che le parole non si sono tramutate in fatti, non sia opportuno giocare domani”.

I giocatori sono in sciopero? 
“Forse dire sciopero non è esatto – risponde Bignotti – ma non posso biasimarli: hanno dei diritti ed è innegabile che finora non sono stati rispettati e che le promesse della nuova proprietà ad oggi non sono state concretizzate. Non condivido, ma capisco”.

Per i “rossublù” il tempo stringe: se la nuova proprietà a breve non salderà i debiti, il Chiasso rischierà di nuovo il fallimento.
“Per indole sono una persona che ‘organizza i funerali solo dopo che le persone sono morte’ ma è chiaro che il tempo è veramente poco”, prosegue Bignotti, “ci aspettavamo maggiore concretezza e in tempi più brevi: meno clamore all’inizio invece ce n’è stato troppo e troppa poca concretezza. L’unica cosa che conta per salvare il Chiasso è che la nuova proprietà faccia i bonifici per salvare la società dei quali erano consapevoli”.