La colpa è di chi ha fatto il buco, non di chi non lo ha coperto

È già iniziato il classico gioco dello scarica barile. Due minuti dopo il fallimento la colpa era già degli altri. Da anni ormai a Chiasso funziona così e chi segue il club lo sa.
Colpa dei tifosi che contestavano (contestavano chi fino a ieri era al timone); colpa della città (la stessa che ha perso 130mila franchi); colpa degli avversari, colpa degli arbitri... colpa di tutti tranne da chi da ormai troppi anni ha gestito una società con proprietari anonimi e sconosciuti sperperando e facendo un debito che ad oggi, a detta del curatore Turati, ammonta a 3 milioni di franchi. Chi ha portato le ultime dirigenze a Chiasso? I tifosi? il Municipio?
Un debito che non è stato contratto da chi al Chiasso ha voluto bene e gliene vorrà anche in futuro.
Fa quindi abbastanza ridere cercare, con la complicità di taluni giornalisti svegliatisi a 5 cinque minuti alla mezzanotte, di spostare il problema prendendosela con i fantomatici proprietari, anglo-spagnol-americani apparsi ( e scomparsi) negli ultimi tempi. Senza di essi il fallimento sarebbe avvenuto un mese fa senza cambiare il corso della storia.
A sbagliare, lo sanno tutti, è chi ha creato la voragine di tre milioni con una gestione fuori controllo e non chi ha deciso di non pagare niente per sanare una situazione drammatica. Nessun altro.
E perchè mai dunque qualunque persona al mondo dovrebbe pagare per sbagli di altri? 
Se poi qualcuno, si è fatto "prendere per il culo", sia ben chiaro che sono affari suoi. 
Il resto, come sempre, sono parole al vento... che però non attaccano più.