Non salite su quel bus!

Negli ultimi mesi, nonostante la situazione sia apparsa agli occhi dei tifosi rossoblu subito problematica e seria, nel limite del possibile tutto l'ambiente ha cercato di reagire nel miglior modo partecipando concretamente alla vita del club.
C'è chi ha sostenuto con commozione la squadra allo stadio, ci sono gli azionisti che guidati da un improvvisato presidente del giorno hanno portato a termine un'assemblea in cui Miozzari ha pensato bene di non presentarsi.
Alcuni tifosi si sono pure seduti tra i banchi della pretura per scongiurare davanti al Pretore Salvadè l'incubo di un fallimento così come altri hanno seguito giornalmente gli allenamenti di Martorana e compagni.
Tanti piccoli gesti (e ne dimentichiamo sicuramente qualcuno) che hanno avuto come comun denominatore la parola dignità.
I tifosi del Chiasso, non hanno mai perso la speranza e non hanno mai abbassato la testa. Altri invece hanno provato a chiamarsi fuori, a scappare. Senza successo.
Nel pomeriggio però la mazzata morale più grande che potesse mai arrivare, frutto probabilmente anche di quella voglia di rivalsa del patron del Bellinzona che con Bignotti è sempre stato in lotta perenne tanto da minacciare in passato, la sopravvivenza del club rossoblu con un precetto milionario.
Oggi pomeriggio, qualcuno ha provato a calpestare la dignità di ogni tifoso rossoblu, tendendo una mano che nessuno voleva con tanto di comunicato stampa. Ma anche chi accetterà tutto questo teatro sarà responsabile in egual misura. 
I calciatori del Chiasso, forse non è chiaro a tutti, non hanno minacciato di saltare l'amichevole del Comunale perchè non hanno i soldi della benzina per raggiungere Bellinzona o ancora non hanno a casa propria 200g di pasta da cucinarsi domani alle 11:00 del mattino.
Ai dipendenti del FC Chiasso non vengono elargiti gli stipendi da ormai quattro mesi e sono stufi di essere presi per il culo, esattamente come i loro tifosi stanchi di ascoltare bugie e promesse mai mantenute.
Se quel che rimane della dirigenza rossoblu non ha nemmeno la forza e l'onestà di rifiutare questo aiuto, allora che lo facciano i calciatori perchè la dignità,  i tifosi del Chiasso non la perderanno ma l'umiliazione rimarrà se la squadra salirà su quel bus, accettando l'elemosina che non cambierà il corso delle cose e della loro storia calcistica.
Per una volta cari giocatori rivoltatevi, smettete di dare credito a chi non ha mai mantenuto la parola data. Fatelo per quelle persone che in questi mesi hanno costantemente voluto sostenervi allo stadio e fuori. Fatelo anche per voi stessi. Non salite su quel bus. Se dobbiamo sparire facciamolo con la schiena dritta e la testa alta.

R.S.