Camolese: "La squadra c'è e ha voglia"

Chiasso contro Aarau non è una sfida qualsiasi. Dentro, infatti, c’è un po’ di tutto. Gli scherzi del destino (in panchina ci sarà un certo Marco Schällibaum), la fame di vittoria dei rossoblù (i tre punti mancano da otto giornate), la voglia degli argoviesi di togliersi di dosso l’onta di essere gli ultimi in classifica.
Perdendo questa sera al Brügglifeld, i ragazzi momò vedrebbero drammaticamente avvicinarsi il fondo del barile dopo un periodo nero dal punto di vista dei risultati. Quindi, la parola d’ordine sarà «non sbagliare». 
«Quando si perde, nessuno può dirsi soddisfatto – dice Giancarlo Camolese a proposito della sconfitta patita dai suoi lunedì a Sciaffusa -. Però c’è un lato positivo in tutto questo: il calcio ti concede sempre la possibilità di rifarti. Oggi ricominciamo da capo, non conta quanto fatto alla Breite. Bisogna solo imparare dai propri errori e rimettersi subito in carreggiata, senza piangersi addosso».

Il tecnico italiano, arrivato a Chiasso per sostituire il partente Schällibaum, sta piano piano capendo come funziona la Challenge League, un campionato duro sotto tutti gli aspetti. 
«Ho notato subito grande equilibrio in questo torneo – racconta Camolese -. Non c’è una squadra che può dirsi già promossa così come non c’è ancora nessuno che può dirsi spacciato. La classifica è molto corta. In generale, il livello del campionato mi sembra buono, c’è tanto agonismo. E non esistono partite facili: l’ho vissuto sulla mia pelle lunedì a Sciaffusa».

Alla Breite, ciò che non è piaciuto a società e tifosi è stato l’atteggiamento in campo, davvero troppo remissivo e poco propenso al sacrificio
«Potevamo fare meglio, questo è certo – spiega ancora Camolese –. Ma oggi abbiamo la possibilità di riscattarci e di dimenticare l’accaduto. Il gruppo deve trovare la forza di superare le difficoltà. La squadra c’è, ha voglia e in settimana lavora bene. In questi giorni, i ragazzi si sono impegnati a fondo. Vogliono farsi trovare pronti».

Ha fatto molto discutere la sostituzione di Alberto Regazzoni al termine del primo tempo contro lo Sciaffusa. Cosa ne pensa Camolese? 
«Come molti altri, Alberto non ha vissuto una gran serata – risponde l’allenatore ex Torino -. In quel momento, avevo bisogno di maggiore spinta offensiva e ho inserito Guarino. Salvatore ha reso secondo le aspettative, non mi è dispiaciuto. Ma so quale importanza riveste Regazzoni per il Chiasso, non per nulla è il capitano di questa squadra. E la fascia al braccio la porterà ancora, non dubitatene. In quel momento, però, dovevo cambiare qualcosa nel nostro gioco. Del resto, sono chiamato a prendere delle decisioni, altrimenti cosa starei qui a fare?»

-CdT-