Abascal ora tocca a te!

Arrivato in estate tra la curiosità di tutti, Abascal è stato accolto con calore da tutta la tifoseria.
A prescindere da tutto gli è stata data fiducia dall'intera piazza e lui senza troppe parole ma con tanto lavoro ha sorpreso e ripagato con i fatti. L'atteggiamento della squadra, ancorché prima dei risultati hanno conquistato un po' tutti, complice poi il bel gioco espresso che al Riva IV non si ammirava da diversi anni.
La sua personalissima gestione dello spogliatoio, una prima assoluta dalle nostre parti ha in parte funzionato: esclusioni per una o più partite di alcuni giocatori poi titolarizzati nel momento buono ha portato i suoi frutti tenendo alta la guardia anche dei titolarissimi. 
Lo spagnolo difatti non ha fin qui mai rinunciato solo a 3-4 elementi della rosa.
Di lui si sono ben presto accorti anche giornalisti e addetti ai lavori di altri club che hanno iniziato ad intervistarlo, contattarlo, osannarlo. Nulla sembrava turbare il tecnico che però, giustificato anche dalla sua giovane età ha mostrato qualche segno di "cedimento" qua e là, soprattutto in certe interviste forse un po' troppo poco modeste. Non da ultimo quella rilasciata alla Gazzetta un mese fa che ha fatto storcere il naso ai più. Alle parole, che nel calcio contano relativamente hanno però fatto seguito i primi problemi a livello di risultato prima e di prestazione poi. 
Abascal non parla più, se non negli studi Rsi in occasioni delle notti europee dove tra le altre cose ama farsi fotografare per poi diffondere via social il tutto.
Stiamo parlando di un tecnico che farà probabilmente molta strada ma che se dovesse uscire "malmenato" lunedì sera dallo Xamax verrebbe ridimensionato ulteriormente. Abascal è un lavoratore, un allenatore preparato, probabilmente anche una brava persona e su questo siamo tutti d'accordo, ma fino a quando non ritroverà l'umiltà e la consapevolezza di non aver fatto ancora nulla (+7 con una partita in più sulla cenerentola già spacciata di Challenge League) i risultati difficilmente torneranno.
La gente rivuole quel Chiasso battagliero capace di giocarsela contro tutto e tutti, e poco importa se si perderà. Lunedì è l'occasione buona, non l'ultima ma quella decisiva; lo meritano i tifosi che la scorsa estate hanno dato fiducia incondizionata ad uno sconosciuto venuto da Siviglia e che continuano a sostenere la squadra in un campionato che più inutile non si poteva immaginare.