Chi mette i soldi adesso decide

Il Chiasso, negli ultimi anni è stato governato e strutturato con una precisa idea.
Una piramide al limite della monarchia, con alla testa il direttore Nicola Bignotti, gestore in tutto e per tutto del club, dagli uffici al campo. Esercizio riuscitogli talvolta bene, altre per forza di cose un po' meno.
Il cambio di allenatore avvenuto ieri ha però in qualche modo sancito "ufficialmente" la fine dell'impero Bignotti che, nonostante goda sicuramente di piena autonomia e stima da parte dei finanziatori del club, è stato pubblicamente "scavalcato" con la scelta di cambiare la guida tecnica della prima squadra.
Bignotti, a mezzo stampa dichiarava di aver confermato Mangiarratti ma nemmeno 24 ore dopo, arrivava il cambio, voluto dalla proprietà che quindi, senza troppi timori ha deciso di dare una scossa.
Una proprietà, che ufficialmente non appare ancora verso l'esterno ma che, a differenza dei suoi predecessori mette i soldi e pretende quindi di avere potere decisionale.
Bignotti al momento rimane la figura principale della società di Via Primo Agosto, ma ad oggi, almeno agli occhi di chi vive il Chiasso da fuori, un po' meno padre e padrone e questo, al Riva IV, è già un cambio di rotta tangibile.