Buona fortuna Michele

E stato quasi un caso, ero giunto in società per esplicare eventuali pratiche legate al mio ruolo di addetto stampa e ho sentito un po' di fermento negli spogliatoi.
Curioso, come deve essere ogni giornalista, dopo aver salutato la gentile Carmen, mi sono recato a vedere e ho assistito, un po’ con una certa commozione, al commiato di Michele Monighetti dai suoi compagni di squadra.
Io non lo sapevo, probabilmente la ragazza che si occupa dei messaggi su "facebook", un veicolo mediatico che non frequento, si era scordata di mandarmi copia del suo comunicato. Comunque il fatto rimane che il nostro, più volte capitano se ne va, nel mondo della pedata sono fatti che capitano. La legge del calcio è dura, vengo, sia come praticante prima e giornalista poi da sport individuali: ciclismo, atletica, pugilato e nuoto, quest ultimo solo come dirigente, perché so malapena rimanere a galla. 
Questo per dire che non sapevo o capivo cosa significa essere esclusi da una rosa, in atletica, nel ciclismo, nel nuoto tutti gareggiano, solo nelle staffette si fa selezione, con metodi molto razionali: chi fa registrare i migliori tempi va in squadra gli altri solo gare individuali. Monighetti questa situazione l’ha vissuta in silenzio, anche nel calcio esistono le emozioni non si deve essere solo numeri, nonostante tutto domenica, dopo la splendida vittoria contro il blasonato Servette (ben diciassette titoli nazionali) "Moni" è stato fra i primi a scendere nello spogliatoio ad abbracciare i suoi compagni. Moni se ne va nel suo Sopra Ceneri a continuare una carriera che a Chiasso iniziò nel 2014. 
Io che dal 2012 sono in società e ho visto passare, in questi sette anni, allenatori, dirigenti e giocatori, lui era rimasto il mio punto di riferimento, una presenza rassicurante. Peccato ci ritroveremo altrove, grazie Michele per quanto hai fatto per i nostri colori e grazie al Mio Chiasso se vorrà pubblicare queste poche righe. 

Flavio Beretta