Padula: "Per me un passo avanti"

Un po' a sorpresa, ma forse nemmeno troppo, due giorni fa Andrea Padula ha lasciato il Riva IV e il suo "porto sicuro".

Già, perché da quando ha iniziato ha giocare tra i grandi, Padula è uno di quelli che ha sempre vestito la maglia rossoblu (ad eccezione di 30 minuti disputati nella sfortunata esperienza di Monza) e vederlo partire fa sicuramente un certo effetto misto a dispiacere.
Il suo saluto alla piazza chiassese è stato importante e sicuramente sincero e sofferto ma per comprendere la scelta che lo ha portato a Wil ci si può rifare alle parole rilasciate al CdT:

«Se vivi l’ambiente rossoblu, beh, non te ne vorresti andare mai. Il Riva IV era diventato casa mia, d'altronde parliamo di una società che ha creduto in me e che mi ha valorizzato. Un grazie, allora, ai dirigenti, ai miei compagni, agli allenatori e ai tifosi. Mi auguro, con il cuore, che anche quest’anno arrivi la salvezza. Ritengo che il gruppo abbia le capacità per lasciare i bassifondi».
«E per me è un passo avanti. Conoscerò un altro calcio, avrò modo di approfondire le mie conoscenze del tedesco e me la dovrò cavare da solo, anche se avevo già lasciato casa una prima volta grazie al Monza. Considero il Wil un premio ai miei sforzi. A giugno c’erano stati dei contatti, appunto, ma nulla di concreto. Mi dispiace, certo, andarmene adesso. Con la squadra all'ultimo posto. L’ideale sarebbe stato partire con la salvezza in tasca. Ma uno non può programmare cose del genere».
In queste parole potrebbe starci quello che oggi rappresenta il club di Via Primo Agosto per un giocatore di calcio (una famiglia da cui però spiccare il volo alla prima occasione) che preferisce sfruttare l'occasione offerta da un Wil qualunque. Un discorso, sicuramente comprensibile sarebbe quello finanziario, ma "partire per imparare il tedesco" o il "fare un passo avanti" fa sinceramente sorridere. 
Una questione di "appetibilità" della maglia rossoblu o c'è altro?
La scelta del club di lasciar partire Padula ci sta tutta, così come quella del ragazzo a cui va il nostro ringraziamento per quanto fatto al Riva IV e che ora sarà confrontato con un'altra realtà e un altro calcio, ma rimane il punto interrogativo, sul perché un giocatore di calcio (al netto del discorso economico) dovrebbe preferire Wil piuttosto che Chiasso, questo è in tutta onestà difficile da comprendere ad oggi.