Andrist è l'ennesimo "grande" flop rossoblu

Il target dei giocatori in arrivo al Riva IV si divide in tre categorie: da una parte giovani di belle speranze che, eccezioni a parte (vedi Antunes), una volta finita la formazione approdano da svincolati in maglia rossoblu sperando di spiccare il volo. 
Dall'altra la schiera di calciatori che hanno già fatto le fortune di altri club e che carta d'identità alla mano provano, quasi sempre fallendo, l'ultimo sussulto nel mondo del calcio all'ombra del Penz.
Nel mezzo ci stanno le rarissime eccezioni come quella di Maccoppi che oltre ad avere i piedi sopraffini e la testa da professionista ha pure il pregio di conoscere la categoria e le difficoltà che comporta.
Ieri l'addio di Andrist con sei mesi d'anticipo: niente che faccia stracciare le vesta ad una tifoseria che negli ultimi anni ha visto la stessa sorte toccata al tre volte campione svizzero a gente che pensava il più delle volte di passeggiare sui campi di Challenge League forte di un passato prestigioso che ormai non c'era più.
Ci è passato il povero Zambrotta che una sera di novembre sette anni dopo aver alzato al cielo la Coppa del Mondo, è stato umiliato da un giovane attaccante del Servette capace di ridicolizzarlo ogni volta che prendeva palla.
Dopo di lui hanno pagato lo scotto "il boscaiolo" Simon Laner che dopo la Serie A con Cagliari e Verona non ha saputo rendersi protagonista sui campi di Wohlen e Bienne. 
C'è stato Andrea Dossena, ex Napoli e Liverpool (180 presenze in Serie A, 97 in Serie B, 25 in Premier League e 10 con la nazionale azzurra) costretto una sera di marzo a lasciare la propria auto al Riva IV uscendo dal retro per non incappare nell'ira dei tifosi rossoblu.
Che dire poi di Perico, Brivio, Giorno e da ultimi Piccinni e Acquaro, forse tra i meno peggio almeno per abnegazione.
L'unico, dopo un inizio titubante a non aver fallito sembra Morganella con prestazioni in crescendo mentre Affolter, altro giocatore appartenuto al calcio che più conta è ancora sotto esame.
Andrist nel frattempo ha già salutato nell'indifferenza più totale di chi purtroppo non lo rimpiangerà.