Un confronto privo di contenuti

A Chiasso nessuno comanda, o perlomeno ogni problema è demandato alla fantomatica proprietà.
È lo "scarica barile 2.0" che anche ieri sera ha fatto da padrone il confronto tra un centinaio di tifosi  rossoblu fermatisi dopo la partita e diversi dipendenti del club.
Un confronto sempre civile, va detto, che ha visto i toni verbali alzarsi solamente quando Baldo Raineri si è presentato per i chiarimenti del caso dopo un periodo fallimentare che segue una stagione disastrosa.
Il tecnico di Castelvetrano è apparso incredibilmente convinto di sè, dei propri mezzi e del modus operandi attuale, prima di mettersi sulla difensiva una volta snocciolatigli dai presenti i numeri duri e crudi della sua gestione. 
Qualche epiteto colorito ha fatto da corollario ad una discussione in cui l'allenatore ha mostrato una povertà incredibile nel giustificare una situazione talmente chiara a tutti con scuse al limite dell'imbarazzante.
Nel mentre, a differenza di qualche anno fa, quando Zambrotta, nella medesima situazione dapprima si scusò con tutti e poi si assunse le proprie responsabilità, al fianco di Marco Degennaro e Mattia Croci-Torti, questa volta l'allenatore è rimasto solo, con il Team Manager Pinna e il vice Vitali alle sue spalle. Caroglio e Dubov si sono defilati mentre Bignotti è uscito praticamente subito dallo stadio.
"Le scelte le fa la proprietà" si è sentito da più parti. Allora è forse il momento che questa proprietà, che firma i comunicati ufficiali con la SA (Società Anonima) finale, si palesi e prenda finalmente le decisioni per il bene del club. 
Il Chiasso è più di un'azienda che impiega 50 persone, il Chiasso è una storia di 116 anni. Lo hanno sottolineato i presenti ieri sera, chissà se negli uffici di un qualche avvocato luganese se ne sono resi conto.