I tifosi rispondono presente, Raimondo Ponte non arriverà

Ampio spazio anche nella giornata odierna sulle pagine del Corriere del Ticino riguardanti la cronaca del Mendrisiotto con la situazione del Chiasso che preoccupa un po' tutti. Il quotidiano di Muzzano ha anche contattato l'ex allenatore rossoblu Raimondo Ponte, accostato nelle ultime ore al club.


«Oggi allo stadio c’erano le persone che tengono davvero al Club». Anche se l’interrogativo resta: «Quella che abbiamo visto sarà stata l’ultima partita del Chiasso?». Già, perché sabato pomeriggio al Riva IV i rossoblù hanno affrontato il Breitenrain, partita valida per il campionato di Prima Lega Promotion. 
E in campo, i ragazzi guidati da Luigi Tirapelle hanno lottato per portare a casa una vittoria: 2 a 1 il risultato finale (non visibile sul tabellone allo stadio; spento perché, ci hanno spiegato, non c’era nessuno disponibile). Ma la partita decisiva è quella che si sta giocando fuori dal campo. Servono infatti garanzie immediate per raddrizzare le sorti finanziarie del Club che quest’anno ha compiuto 117 anni. Se entro breve non si trova un piano per far fronte ai debiti, infatti, il Pretore non potrà fare altro che avviare la procedura di fallimento. E sabato, allo stadio, l’argomento era ovviamente sulla bocca di tutti. Duecentotrenta gli spettatori che hanno manifestato il proprio attaccamento al Club. 
Tra loro una cinquantina di tifosi (compreso un gruppo proveniente da Sion) i quali dalla curva, non hanno fatto mancare il loro apporto. Cori, petardi, fumogeni, torce e pure i fuochi d’artificio, accompagnati da eloquenti striscioni. «Nessuno ucciderà mai la nostra anima rossoblù » si è letto a inizio partita. Poi, nel corso del secondo tempo, il concetto preso in prestito da Battiato. 
Tre striscioni a manifestare il proprio sentimento: «E guarirai da tutte le malattie »; «sei un essere speciale »; «e io avrò cura di te». Al Riva IV non si vuole pensare alla soluzione più drastica, ovvero il fallimento societario. Ma è un presenza sempre viva. 
E, di riflesso, corrono anche le voci di possibili persone (o cordate) pronte ad iniettare capitale per salvare il club. 
Tra le voci ne è circolata una particolare: Raimondo Ponte (tra l’altro ex allenatore rossoblu). Voce smentita dal diretto interessato. Da noi contattato, l’allenatore ha negato di aver avuto qualsivoglia contatto. Mister che, allo stesso tempo, si è detto molto dispiaciuto per quello che sta succedendo al Riva IV. In tribuna, sabato pomeriggio, si faceva anche il nome di una persona vicina a una squadra di Super League della Svizzera tedesca. Ma, anche in questo caso, certezze non ve ne sono. Il tempo però, come detto nell’edizione di giovedì, stringe. Serve un’iniezione di capitale, un’iniezione di fiducia. 
La tifoseria ha dimostrato il proprio attaccamento al club. I giocatori, sabato, hanno fatto altrettanto. Ben coscienti che, però, la situazione è difficile. Uomini che devono sbarcare il lunario e che non ricevono lo stipendio da mesi. Per questo motivo alcuni di loro si sono rivolti al sindacalista OCST Giorgio Fonio. Il sindacalista ci ha confermato che ne incontrerà alcuni nei prossimi giorni. L’intento è quello di fornire un aiuto affinché si possano recuperare gli stipendi.