Armati: "Rivalorizzare colori, valori e tifosi"

Sul sempre ottimo settimanale L'Informatore, Marco Armati, presidente dell'Associazione FC Chiasso svela alcuni dettagli di quello che, almeno nelle intenzioni, sarà il FC Chiasso del futuro.

Sono passati esattamente 42 giorni da quel fatidico 27 gennaio, data in cui il pretore di Mendrisio Sud Matteo Salvadé decretò il fallimento della FC Chiasso 2005 SA. 
Al Riva IV si è tornati a masticare calcio grazie alla presenza delle squadre del settore giovanile. Un settore giovanile, i cui vari campionati di primavera sono alle porte, che ha raccolto tanto nella stagione passata stagione e che è sempre e giustamente stato valorizzato dall’Associazione che da oltre un mese è pure alla base della rinascita della prima squadra. 
Che futuro avrà il movimento delle giovani leve? A che punto siamo con la ricostruzione della prima squadra? In settimana lo abbiamo chiesto al presidente Marco Armati. 

Il livello del settore giovanile è già molto alto, esistono degli ulteriori margini di miglioramento? 
"Dal profilo dei risultati, sarà molto difficile replicare la scorsa stagione. Fare meglio, quasi impossibile. Ma, mai dire mai… Tutte e tre le squadre sono ben attrezzate ed ancora in corsa per tutti e due gli obiettivi stagionali: coppa e campionato. Staremo a vedere." 

Che impatto avrà sul settore giovanile l’assenza di una prima squadra in Promotion o in Challenge League? 
"L’offerta di un percorso formativo qualificato a favore dei nostri giovani, così come di un ambiente sano e divertente in cui crescere calcisticamente (e non solo), è e deve continuare ad essere al centro del nostro progetto calcistico. Il settore giovanile deve costituire le fondamenta della nostra futura prima squadra, a prescindere dalla categoria in cui essa militerà. Per i nostri ragazzi, giocare nel FC Chiasso in Challenge League rappresentava un sogno. Ora giocare nella prima squadra del FC Chiasso sarà realtà. Per i sogni, poi, c’è sempre tempo." 

Esiste il rischio di indebolire le squadre degli Allievi? 
"I nostri giovani, su cui noi tutti dobbiamo avere la voglia e il coraggio di scommettere, dovranno trovare spazio nella nostra prima squadra, senza se e senza ma. Per fare questo, le nostre giovanili dovranno continuare ad essere ben valorizzate e strutturate, proponendo un calcio di qualità, come hanno sempre fatto. Non vedo nessun rischio di indebolimento. Anzi, crediamo che questa progettualità possa costituire un incentivo importante per i giovani talenti della regione a raggiungere il nostro settore giovanile." 

A che punto siamo, invece, con la ricostruzione della prima squadra? 
"In queste prime settimane che hanno fatto seguito al fallimento della Football Club Chiasso 2005 SA, abbiamo voluto “tastare il polso” ai nostri tifosi più vicini e studiare, sotto ogni aspetto, tutti gli scenari per la ripartenza; anche con un particolare occhio di riguardo per il nostro settore giovanile. Sono state giornate molto impegnative. Siamo ora vicini ad un convincimento che, vi confesso, ci vede sempre più orientati verso una ripartenza dalla base, facendo bene calcio, dove potremo concentrarci anche e soprattutto sulla rivalorizzazione dei nostri colori e dei nostri valori, riavvicinandoci ai nostri tifosi e alla nostra Città." 

Il Riva IV sarà ancora la casa del Chiasso? 
"Abbiamo già incontrato il Comune. Il Riva IV è l’emblema di Chiasso e dovrà continuare ad essere la nostra casa, anche e soprattutto per il nostro settore giovanile. Calcio è anche aggregazione e vorremmo che il Riva IV diventasse un punto di incontro stabile per i nostri ragazzi, le famiglie ed i tifosi." 

Come stai vivendo questa nuova avventura? 
"Non mi sarei mai immaginato di dovermi occupare della rinascita del Chiasso… Insieme ai colleghi di Comitato, cerchiamo di affrontarla ogni giorno con il massimo impegno e senso di responsabilità. Siamo certi che Chiasso si rialzerà!"