Armati: "Felici per fiducia, affetto e sostegno. Tifoseria fantastica"

Intervista al presidente del Chiasso Marco Armati che sulle pagine del Corriere del Ticino spiega l'impronta che si vuole dare al club.

Partiamo dalla fine. Non quella decretata dalla Pretura Mendrisio Sud, la quale ha sancito, lo scorso gennaio, il fallimento della Società anonima che gestiva la prima squadra dell’FC Chiasso. Partiamo piuttosto dalla fine dell’assemblea che si è tenuta giovedì sera nella buvette dello stadio Riva IV. Al termine dei lavori assembleari i tifosi hanno accolto il nuovo inizio con fuochi d’artificio, fumogeni. E affetto. Il nuovo corso è lanciato e a guidare la ripartenza del Club ci sarà il presidente – eletto per acclamazione – Marco Armati.

Partiamo dal dato oggettivo: il Chiasso riparte. E lo fa sulla spinta di 115 soci votanti che ieri sera hanno acclamato il nuovo comitato e il nuovo corso.

« Onestamente non ci attendavamo una partecipazione così importante e coinvolta. Siamo molto felici perché si tratta di un gesto di grande fiducia, affetto e di sostegno, culminato addirittura con la sorpresa di uno spettacolo pirotecnico a fine assemblea. Abbiamo una tifoseria fantastica! Questo ci sprona ancor di più a dare il massimo per la rinascita del nostro Chiasso».

Durante i lavori assembleari si è sentita più volte la parola «territorio », è un chiaro segnale che si vuole chiudere con il recente passato?

«Il passato è passato. Per noi la territorialità è un valore fondamentale, in cui crediamo, e che caratterizzerà senz’altro la ripartenza. La nuova composizione del comitato ne è la prima dimostrazione».

Si ripartirà dal basso, dalla quinta (o quarta) divisione. Un punto di forza per ricostruire un’intera società con calma e pazienza?

«Volenti o nolenti siamo costretti a ripartire dalla lega più bassa. Non sappiamo ancora se sarà la quinta o la quarta lega. Non dipende da noi, bensì dalla federazione. Lo sapremo solo alla fine di giugno. Questo ci permetterà di pianificare al meglio, con serenità e ponderazione, il nuovo percorso sportivo che, lo ribadiamo, dovrà coinvolgere il nostro settore giovanile. Ma non c’è solo il campo: queste tempistiche ci permetteranno pure di riorganizzare al meglio il nuovo assetto societario».

Giovedì lo si è comunque fatto capire: non mancheranno la professionalità e la voglia di cominciare subito la scalata verso il calcio «che conta». Ma si è parlato anche di umiltà. Che Chiasso vedremo?

«Vogliamo costruire una squadra ambiziosa e di prospettiva, formata da giocatori prima di tutto orgogliosi di indossare la maglia rossoblù e di calcare il Riva IV, senza lasciare nulla al caso relativamente alla composizione della rosa ed all’allestimento dello staff, consapevoli di essere il Chiasso ma perfettamente orientati alla nuova realtà ».

Le partite, è stato annunciato, si giocheranno il venerdì sera e, dopo due anni di assenza, verrà anche ripromossa la campagna abbonamenti. Cosa vi ha spinti a prendere queste decisioni?

« La serata del venerdì è una bella serata, alla fine della settimana lavorativa, spensierata ed ideale per venire allo stadio, dove vorremmo creare un’atmosfera familiare, allegra e festosa per la squadra e per i tifosi. Questo rimane uno dei nostri principali obiettivi. La campagna abbonamenti si inserisce proprio in questo contesto, personificando il senso di appartenenza del tifoso e rappresentando, allo stesso tempo, un’attestazione di fiducia e di sostegno verso il club».

L’ambiente, detto in gergo sportivo, sembra «carico». Lascio a lei lanciare la stagione…

«Se il buon giorno si vede dal mattino, sembrano esserci tutti i presupposti per una stagione piena di entusiasmo. A prescindere dalla categoria, con la vicinanza ed il sostegno della nostra tifoseria, che siamo certi non mancheranno, sarà una stagione fantastica e ricca di emozioni … speriamo che i nostri tifosi corrano ad abbonarsi numerosi… (ride, ndr)».