Armati: "Presto comunicheremo il nome del mister"

Il settimanale L'Informatore, sempre molto vicino alle vicende rossoblu ha incontrato il presidente rossoblu facendo il punto della situazione tra obiettivi del club e ultime novità.

“Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare. Percorreremo insieme le vie che portano all’essenza”. 
Con la famosa strofa di Franco Battiato stampata su uno striscione, la curva del FC Chiasso ha festeggiato il nuovo inizio e la rinascita del club rossoblù. 
E se è vero che ogni inizio comincia da una fine, la certezza è sempre la stessa: passione, tifo e identità non mancano alla tifoseria momò, che già nei dolorosi momenti del fallimento avevano tributato un saluto ai propri colori, prendendo in prestito sempre le parole di Battiato. 
E proprio la curva momò ha colorato il giorno della rinascita con fuochi d’artificio, fumogeni e striscioni. Uno spettacolo degno della più grande festa sotto gli occhi della nuova dirigenza e degli oltre 115 soci votanti. 
Un bagno d’entusiasmo e una prova tangibile d’affetto e amore. Il Chiasso è ripartito. 
Lo ha fatto con un comitato tutto nuovo, del posto e che mischia esperienza a valorosi giovani che ai colori rossoblù sono sempre stati legati. 
A dirigere il nuovo comitato c’è Marco Armati, a cui spettano onere e onore di riportare il Chiasso dove merita di stare. Il nuovo corso, targato Armati, parte tagliando con il passato e riavvicinando la tifoseria ai propri beniamini. 
“Non ci aspettavamo - ci racconta - tutto questo affetto. Ma abbiamo una tifoseria fantastica che ci sprona a fare il massimo per il nostro Chiasso”. 
Accanto ad Armati, la rinascita del Chiasso passa dal lavoro in comitato di Otto Stephani, Amedeo Mapelli, Mario Casati, Moreno Colombo, Paolo Cremonesi e Ariele Mombelli. 
Un “comitato di milizia”, composto da persone tutte legate al territorio. 
“Vogliamo dare al nuovo Chiasso - ci spiega Armati - un’anima territoriale e giovanile. L’assetto societario ne è la prima dimostrazione. Inoltre, nel nuovo percorso sportivo, coinvolgeremo il nostro settore giovanile”. 
Umiltà e ambizione. Sono queste le pietre su cui poggia la ripartenza del Chiasso. 
“Non sappiamo ancora in quale categoria giocheremo perché non dipende da noi. Sarà comunque la più bassa del calcio regionale. 
Vogliamo giocatori orgogliosi di indossare la nostra maglia e che abbiano l’ambizione di riscrivere la nostra storia con la consapevolezza di essere il Chiasso, ma perfettamente orientati alla nuova realtà”. 
Parole di un presidente che ha le idee ben in chiaro che si rispecchiano anche nella scelta dell’allenatore. 
“Vogliamo un allenatore che possa occuparsi del percorso su più anni, dirigendo la prima squadra, ma dettando pure le linee guida del calcio giovanile. Il nome sarà presto comunicato”. 
Di certo c’è che le partite casalinghe verranno disputate al Riva IV il venerdì sera. 
“Un modo per riavvicinare la gente allo stadio. Il venerdì sera è sempre una bella serata. Cercheremo di creare un ambiente familiare e di festa. La partita al venerdì sera consentirà anche ai nostri allievi di scendere in campo nel weekend con le rispettive squadre giovanili. 
Faremo in modo che la Prima squadra e gli allievi A si allenino alla stessa ora, fianco a fianco, per facilitare il coinvolgimento e creare maggior sinergia”.