Mihaylov: "Mi piace il soprannome che mi hanno dato i tifosi"

Il Chiasso, nelle ultime partite sta pian piano scoprendo meglio un giocatore che si sta rivelando fondamentale per la corsa alla promozione. Si tratta ovviamente di Antonio Mihaylov che qualitativamente è sicuramente di un altri pianeta rispetto alla quarta lega e che assieme a Pain sta trascinando la squadra.
Intervistato da L'Informatore, il centrocampista si sofferma anche sul suo ruola da allenatore dei più giovani.

“Il gol all’ultimo minuto a Bioggio – ci racconta- è stata una liberazione e un’emozione perché ci ha permesso di vincere e di rimanere in alto in classifica. Nel calcio, ma in qualsiasi sport competitivo e indipendentemente dalla categoria, si va sempre in campo per vincere. È bello segnare anche in Quarta Lega, soprattutto quando si tratta di un gol decisivo”. 

Se mister Meroni chiama, Mihaylov risponde. E lo fa sempre risultando fondamentale nelle trame di gioco proposte dai momò. 
“Non so se sono determinante, ma quando vengo chiamato in causa cerco di dare il massimo. Che siano venti minuti o tutta la partita. Mi rendo conto che gli anni passano e il fisico ne risente, ma cerco di divertirmi e di far divertire i sempre numerosi tifosi che ci seguono”. 

Mihaylov, allena la U16 rossoblù. 
“In panchina mi trovo bene e sono grato alla società per avermi dato questa opportunità. Sono curioso, ho molta voglia di imparare e più imparo e più mi rendo conto di sapere ancora poco su questo nuovo percorso. 
Sono un perfezionista e anche nel nuovo ruolo cerco di farlo al massimo delle mie possibilità e impegno. Non mi manca l’ambizione e la voglia di migliorarmi. Ho la fortuna di avere in prima squadra mister Meroni con cui posso confrontarmi e imparare. Lo stesso discorso vale per Tommaso Manicone, che mi gira video e materiale didattico che altrimenti non troverei in giro. A chi mi ispiro? Di ogni top allenatore c’è qualcosa che mi piace. Guardo i video di Julio Velasco su internet, ma come valori e principi morali mi riconosco in Marcelo Bielsa. Mi piace avere il controllo del gioco. Ho sempre amato avere il pallone tra i piedi e come mister continuo a preferire la gestione del gioco nella metà campo avversaria, con la linea di difesa alta e non con un ‘tiki-taka’ fi ne a se stesso”. 

Il “pittore” – così lo chiamano al Riva IV – si dice entusiasta del soprannome datogli dai tifosi. 
“Mi piace, significa che viene percepita la bellezza del mio gioco e del gesto tecnico. Vale anche in panchina? Non penso, mi considero ancora un tirocinante, ma un giorno chissà. Farò il mio meglio per dipingere un capolavoro, ma sono consapevole che la strada è ancora molto lunga”.